Al mio ritorno, lo trovavo da solo in camera, seduto a leggere. Il libro era sempre lo stesso : un volumetto verde tutto cincischiato che si portava appresso in ogni viaggio e che mi divenne noto non meno del disegno e dei lineamenti della sua faccia. Era in latino, pensate un po’, e il nome dell’autore era Spinoza, un dettaglio che non ho più scordato in tutti questi anni. Quando gli chiesi come mai continuasse a studiarselo sempre da capo, il maestro mi rispose che era perchè di quel libro non si poteva toccare il fondo. Più uno ci entra, mi disse, e più trova, e più uno ci trova, più tempo impiega a leggerlo.
– Un libro magico, – dissi. – Che non si consuma mai.
– Proprio così, piccoletto. E’ inconsumabile. Ti bevi il vino, appoggi il bicchiere e, meraviglia!, quando lo riprendi in mano ti accorgi che è ancora pieno.
– Però che affare, così uno si può ritrovare ubriaco fradicio al costo di un solo bicchiere.
– Nemmeno io sarei stato capace di dirlo meglio, – replicò, volgendo lo sguardo altrove, fuori dalla finestra. – Ci si ubriaca del mondo, ragazzo mio, del mistero del mondo. Paul Auster, Mr Vertigo – Einaudi
Buongiorno mia simpaticissima bionda!!!
Ti auguro una settimana strabiliante magari condita con qualke particolare del mio countdown… 🙂
Per ora ti dico la location… Tutto nella penisola sorrentina: Chiesa a Vico Equense e ricevimento serale a Massa Lubrense… se conosci quei luoghi capirai la poesia che si respira al tramonto…
un abbraccio
Aicha
Non conosco la penisola sorrentina, ma adoro i matrimoni. “Conoscendoti” con te la poesia sta a qualsiasi ora del giorno. Ma tu racconta racconta, sono sentimentale 🙂