L’acrobata
acrobata (s. m.) è chi cammina tutto in punta (di piedi): (tale, almeno, è per l’etimo): poi procede, però, naturalmente, tutto in punta di dita, anche, di mani (e in punta di forchetta): e sopra la sua testa: (e sopra i chiodi, fachireggiando e funamboleggiando): (e sopra i fili tesi tra due case, per le strade e le piazze: dentro un trapezio, in un circo, in un cerchio, sopra un cielo): volteggia su due canne, flessibilmente, infilzate in due bicchieri, in due scarpe, in due guanti: (dentro il fumo, nell’aria): pneumatico e somatico, dentro il vuoto pneumatico: (dentro pneumatici plastici, dentro botti e bottiglie): e salta mortalmente: e mortalmente (e moralmente) ruota: (così mi ruoto e salto, io nel tuo cuore):
[Edoardo Sanguineti]
Mag
18
2010
Molto bella, non la conoscevo.
infatti, penso sempre a te ogni volta che m’imbatto in acrobati e tuffatori 😉
Già, già.
E dico che non è giusto.
Che se ne sia andato, intendevo.
Ciao Giacomo, benvenuto 🙂
Ci mancano ancora di più, perchè diventano sempre più rari. I padri, i poeti, i musicisti… pare che ci sia stata una concentrazione e poi più nulla, strana ‘sta cosa, eppure tutto lasciava presagire che sarebbero stati dei “moltiplicatori” mah! Non possiamo più vivere di rendita