Un dibattito “…anche a tratti commovente”

Se pure Emiliano parla come Vendola …
In diretta, l’assemblea del PD, ovvero, non cambia niente.
La campagna elettorale prima di tutto, ognuno ripete le stesse parole, da anni: Lerner come se fosse a una assemblea di LC; per la Finocchiaro l’importante è che i panni si lavino in casa.
Franceschini si tiene stretto l’UDC, ma anche… Appena diventa segretario farà un gesto nuovo, nuovissimo. Domani a Ferrara, giurerà sulla Costituzione (come Obama), tra le mani del padre di ottantasette anni.
Forza, coraggio, siamo tutti con te” (tutti)
Lo voterò per la sua onestà e trasparenza” Turco
Il coglione era Veltroni!

[anch’io ho pensato a Langer, mentre ascoltavo gli interventi]

29 commenti su “Un dibattito “…anche a tratti commovente”

  1. I coglioni siamo noi.
    Come per Sanremo, occorre smettere di guardare certi spettacoli.
    Solo l’indifferenza ne produce l’annientamento e la scomparsa.

    Continuare a votare in nome del meno peggio non ci salva dal peggio e non modifica l’alternativa (che non c’è).

    Occorre condurre una vita coerente anche se faticosa e questo alla distanza produrrà risultati.
    C’è un sacco di gente che si lamenta ma che poi non assume atteggiamenti conseguenti.

    Vi lamentate dell’illegalità? cominciate a rispettare voi le regole, dalla raccolta differenziata al semaforo rosso.

    Vi lamentate dell’invadenza del Vaticano?
    Abbiate il coraggio di chiedere l’esenzione dall’ora di religione per i vostri figli, con un insegnante scelto a prescindere dalle normali graduatorie e che spaccia per insegnamento delle religioni un’ora di indottrinamento cattolico (tutti si lamentano ma non lo fa nessuno).
    E se non siete credenti non battezzate i vostri figli per puro conformismo e andate a sbattezzarvi.
    Altrimenti si continuerà a giustificare tutto perché dalle statistiche risulterà sempre che siamo un Paese a larga maggioranza cattolica.

    La tv vi fa schifo e i telegiornali sono di parte? Leggete un libro o uscite con gli amici. Che cacchio guardate a fare Sanremo?

    Non c’è un partito che vi rappresenti? Non votate. E soprattutto non fate eleggere gente che non vi rappresenta in nome del meno peggio.
    Il PD è un cavallo di Troia.
    O credete che se si fossero presentati autonomamente avremmo tutti questi Teodem o presunti tali in Parlamento?

    Magari i risultati non si vedranno subito, ma prima o poi non tarderanno a arrivare.

    • Armiamoci e partite.
      Non dà risultati nemmeno la coerenza, leggi Soru (che i duri e puri si sono tolti dalle scatole)
      Leggere e andare al cinema piuttosto che guardare la tv mi farà stare meglio. Sarò coerente e non andrò a votare. Ho battezzato i figli e sono laica, dunque? Non mi lamento del PD e di altre compagini. Pensi che posso vivere egualmente bene, senza disagio? No! perchè quotidianamente è sotto scacco la ragione, il mio senso critico. A quello non rinuncio, mettila pure così: che non so fare altro, quello mi hanno insegnato a fare, a ragionare.

  2. Il problema è leggermente più complesso, secondo me. Da una parte abbiamo una struttura/partito pesante, inadeguata e confus il PD, e dall’altra una società che ha difficoltà a darsi voce.
    Appiattire tutto sulla coerenza e sulla volontà blocca la discussione tra bravi e coglioni, ma non spiega le ragioni di quanto accade.

  3. Non è vero che la coerenza non paga, perché se fossi in Sardegna Soru lo rivoterei.
    Non posso dire altrettanto per altra gente.

    La verità è che si confonde la coerenza con l’aspirazione a essere duri e puri, ché anche qui ci sarebbe da discutere (ho visto un signore “duro e puro” accaparrarsi la sedia di presidente della Camera alla prima occasione).

    Nessuno vuole rivendicare la purezza ideologica, generalmente associata a una vocazione minoritaria.
    Appartengo a quella generazione che ha imparato anche a vendere il culo (politicamente parlando) quando necessario.
    Ma se questo produce risultati politici. Dico politici.

    Qui invece l’opportunismo si spende per un incarico, una presidenza o un sottosegrariato.
    Nè mi risulta che i precedenti governi di centrosinistra siano caduti per ragioni ideologiche.
    Le cause sono state di caratura estremamente più meschina.

    E anche Veltroni? Ma chi di noi ha veramente creduto ai suoi alti e retorici pistolotti sulla nobiltà della politica?
    Ma lo conoscete Veltroni?
    E’ uno che sopravvive nei meandri di un partito da quando era ragazzino. Esattamente come il suo cuginetto D’Alema.
    Me veramente vi aspettavate l’uomo nuovo?
    Il kennediano de’ noartri?
    Ma per piacere!

    Volete uno coerente?
    Romano Prodi.
    Sarà pure “mortadella” ma ha scelto una strada, l’ha percorsa fino in fondo e ne ha accettato le conseguenze.
    Anche facendosi votare la sfiducia finale e di fatto mandando a fare in culo tutti quanti.
    E la sua idea di PD non era questo pasticcio fatto giocando d’anticipo da Veltroni (Walter temeva la leadership di Prodi e ha bruciato le tappe).

    Ora io dico una cosa semplice semplice.
    Se voglio pane e mortadella (Prodi non c’entra) e in salumeria mi danno pane e prosciutto, in quella salumeria non ci torno finché non mettono nel banco frigo anche la mortadella.
    Se in nome della fame mi accontento del prosciutto, quella salumeria mi servirà prosciutto per tutta la vita.
    Non è così complicato.

    Se l’integralismo cattolico e le ingerenze vaticane sono diventate il principale ostacolo alla modernizzazione del Paese.

    Se i gay si devono ancora mortificare per il fatto di esserlo.
    Se mia figlia rischia di tornare a vivere in un Paese dove verrà criminalizzata se un domani dovesse abortire.

    Se anche una legge decente sull’autodeterminazione in caso di malattia diventa impossibile.

    Se l’accoglienza degli extracomunitari diventa nel migliore dei casi un problema di carità cristiana e di confronto tra religioni invece che una normale migrazione di persone. E tra dieci anni avremo nel nostro Paese, grazie a questa filosofia, guerre di religione e scontri tra opposti integralismi con conseguente ulteriore marginalizzazione delle persone laiche e delle loro aspirazioni.

    Se tutto questo sta già avvenendo, allora io ti chiedo:
    Ma perché devo votare per un partito che utilizzerà il mio voto per mandare in Parlamento Rutelli e la Binetti?

  4. Prodi!
    Il PD è la creatura di Prodi è stato costruito per essere portato avanti da lui e solo da lui, infatti è naufragato, appena il padre è stato mandato in pensione.
    Un partito senza una linea, una visione, un’idea lontana di politica che si teneva insieme solo perchè non sono state mai prese decisioni importanti (che fanno la differenza di cultura tra la destra e la sinistra, perchè non ci saranno le ideologie, ma non mancano gli ideali), che avrebbero spaccato la preziosa creatura.
    Prodi si occupava solo di economia e di debito pubblico. Ha allungato solo un’agonia.

  5. Ne citavo solo la coerenza.
    Non sono un fautore della sua linea di governo.
    Nè della prospettiva politica che ha costruito.

    Sono stato il primo, in tempi non sospetti, a scrivere che il Pd era un abominio.
    E non ho cambiato idea.

  6. Cristina io non so cosa succeda veramente tra la gente. Tra comunicazione inquinata e mancanza di coraggio, non so come stiano veramente le cose. Internet racconta molto poco di quanto accade, ha ragione Soru. A me tutta questa società civile mi sa di fregatura. A livello locale e poi nazionale ha tirato fuori avvocati, medici, commercialisti che si occupano di cosa pubblica (certe ordinanze dei giudici raccontano benissimo quello che succede) passando da destra a sinistra, al centro e vai con il giro. Le ideologie un tempo segnavano la differenza e formavano i politici. Non c’è più nulla di tutto questo e non so cosa si possa fare per cominciare, in queste nuove condizioni. Certo mi fa molta impressione vivere ciò che ho studiato sui libri di storia, il declino, l’irrazionalità. Starci dentro, mi fa temere per me.

  7. Angela, il disagio che tu descrivi prescinde dal PD, dal centrosinistra e anche dalla cosiddetta società civile (sempre meno civile).

    La scena politica italiana descrive ancora una suddivisione ideologica o presunta tale della società che in realtà non esiste più ed è congeniale alla demagogia politica esattamente come è fittizio l’anticomunismo di Berlusconi.

    Abbiamo una destra che è tale solo perché in quell’area ha reclutato le manovalanze un signore che fa politica soltanto in funzione dei propri affari.
    Fosse stato ancora sulla scena politica Craxi, Berlusconi si sarebbe detto socialista.

    Del resto a sinistra troviamo schierato un signore autoritario, antiliberale e di destra come Di Pietro. E che ha pure la pretesa di rivendicare la vera opposizione di sinistra.

    La verità è che oggi lo scontro si consuma su un altro piano. Tra la modernità e la conservazione. Tra il laicismo e una visione confessionale della società (se vogliamo è l’unica visione ideologica ancora in vita).

    Pensare di formare un partito senza tenere conto di tutto questo è fuori da ogni logica.
    Perché l’anomalia italiana è che abbiamo a destra gente con una visione più progressista e moderna della società di altra gente che sta a sinistra.
    E questa stessa gente milita in uno schieramento insieme ai nostalgici del Duce, ai razzisti della Lega e ai dipendenti di un piazzista imbroglione.

    Contemporaneamente a sinistra c’è gente che non ha trovato posto a destra, cattolici integralisti che sarebbero stati fuori posto anche nella vecchia Dc e cattocomunisti conservatori.

    Il nuovo antagonismo sociale, su cui pure si consumano gli scontri nella società italiana, non trovano corrispondenza in questi schieramenti.
    Oggi la prima urgenza non è un partito di sinistra ma un partito laico.

    Che tanto le contraddizioni economiche di memoria cripto-marxista lasciano oggi il tempo che trovano.
    Ci tocca tirare la cinghia a prescindere dal fatto che governi la destra o la sinistra.
    Poi possiamo discutere su quali sono gli strati sociali che la devono tirare di più, ma ormai tutti hanno capito che non conviene più caricare di sacrifici la controparte sociale.
    Quando la barca affonda affondano tutti.
    E su questo orami non ci sono più differenze tra destra e sinistra.

  8. (Io posso, lievemente OT, limitarmi a rotolare dalle risate per il secondo commento di Riccardo e per la conseguente risposta di Angela? 😀

    Ho troppo mal di testa per star dietro a questa interessante discussione, adesso…)

  9. Così – ma solo per essere informato eh! – mi piacerebbe sapere chi sono: “abbiamo a destra gente con una visione più progressista e moderna della società di altra gente che sta a sinistra”.
    Perchè perle di saggezza come queste: “ormai tutti hanno capito che non conviene più caricare di sacrifici la controparte sociale.
    Quando la barca affonda affondano tutti.”, sono davvero imperdibili.

  10. No, è che io sono d’accordo con Riccardo, specialmente nel passaggio in cui dice continuare a votare in nome del meno peggio non ci salva dal peggio, cosa che, peraltro, ed è noto, ho fatto.
    E non mi vergogno di aver fatto.
    Anche se sono ed ero convinta che non si dovrebbe mescolare il diavolo e l’acqua santa (e stabilite voi chi sia l’uno e chi sia l’altra, è irrilevante).

    Ha detto bene Concita De Gregorio: il PD deve scegliere se stare in piazza con la CGIL o firmare gli accordi con il governo con la CISL, se essere laico o meno, se sta con chi pensa di poter scegliere di morire quando la vita non è più tale o con quelli che credono il contrario…

    Il PD, per rappresentare tutti, ha finito per non rappresentare nessuno.

    Non ci voleva un genio della politica; un vecchio proverbio recita “amico di tutti, amico di nessuno”.

  11. Mbà, mette in moderazione come gli gira, scusa Mauro.
    Sull’ultimo commento di Riccardo ho anch’io delle perplessità (ma ne parlo con calma domani). Intanto, discutete, arrabbiatevi!
    A domani 🙂

  12. Non sia mai detto che vi andiate a coricare con tutte queste perplessità!!!

    Punto primo
    Immagino che non sarà sfuggita la posizione del senatore Della Vedova e dello stesso Gianfranco Fini sul testamento biologico, e magari a qualcuno sarà anche capitato di confrontare tali posizioni con le scempiaggini dette da Rutelli o da Enrico Letta (la Binetti non la voglio nemmeno prendere in considerazione).

    Potrei anche continuare citando altri esempi simili sulla Shoah, sulla scuola privata cattolica, sull’aborto e sulla legge 180.

    Punto secondo
    Per quanto riguarda la seconda perla di saggezza (io credevo si trattasse solo di un’opinione, mica me n’ero reso conto),
    potrei ricordare le Finanziarie dei governi di centrosinistra e confrontare i tagli operati al settore pubblico con quelli fatti dall’ultima Finanziaria di Tremonti.

    Ora noi possiamo per principio fare casino ogni volta che un governo di centrodestra mette mano ai tagli e fare finta di niente quando lo fa un governo di centrosinistra.
    Ma mi ritengo troppo onesto intellettualmente per non dire che mi ha fatto ridere tutto il casino fatto dagli universitari contro la Gelmini e i tagli in Finanziaria, con tanto di lezioni in strada.
    Quando tutti sanno benissimo che i danni peggiori all’Università li ha fatti il ministro Mussi.
    (come se il vero impedimento alla ricerca in Italia fossero i tagli della Finanziaria e non l’occupazione del potere da parte delle gerarchie accademiche)

    In tutta sincerità non mi sentirei proprio di dire che la politica economica di questo governo è di destra mentre quella del governo precedente era di sinistra.

    L’unica cosa che vado spesso ripetendo è che la politica economica di Padoa Schioppa era virtuosa e efficace mentre quella di Tremonti è inutile.
    Ma sempre di tagli si parla.

  13. Marassi deve semplicemente mettersi d’accordo co se stesso.
    Non può citare il governo di centrosinistra facendolo passare per la Sinistra, infatti Letta Rutelli… non sono di sinistra. Stanno (stavano?) nel centrosinistra.
    Non è la stessa cosa, a sinistra c’era Ferrero per esempio.
    Non può citare un uomo di cultura radicale (su una questione specifica) facendolo passare tout court per uomo di destra, non può citare Fini che sta coprendo bene il suo ruolo (attrezzandosi nel contempo per diventare il leader di una destra presentabile).

  14. Ma io sono assolutamente d’accordo con me stesso.
    Non ho nemmeno difficoltà ad ammettere che sono una delle poche persone con cui vado d’accordo.
    Dov’è che sono caduto in contraddizione?

    Ho detto che molti elettori di sinistra oggi non hanno riferimenti politici.
    E ovviamente parlavo anche di me.
    Ho precisato che non ho più intenzione di votare per il Pd/cavallo di Troia e garantire con il mio voto l’elezione in Parlamento di gente come Rutelli o la Binetti.
    Che non solo non considero di sinistra (dov’è che ho detto che sono di sinistra?) ma addirittura più lontani da una prospettiva di rinnovamento di altri esponenti del centrodestra, soprattutto sul piano della laicità dei valori.
    Laicità che non è solo garanzia di autonomia dal Vaticano e dalle religioni in genere.
    Ma che io interpreto come una possibile chiave di volta culturale per costruire una Paese più moderno e vicino alla società civile (ecco che spunta di nuovo la società civile).

    Se non ho citato Ferrero è perché non lo prendo nemmeno in considerazione.
    Esattamente come hanno fatto gli elettori italiani (di sinistra).

    Trovo quelli come Ferrero assolutamente fuori dalla storia e talvolta anche dalla logica.
    Ma soprattutto non li considero laici.
    Non posso considerare laiche persone che sono ancora intimamente cattocomuniste.
    Basterebbe come esempio l’assoluta mancanza di dialettica e lo stalinismo con cui Ferrero ha fatto fuori Nichi Vendola.

    Non mi piace fare pistolotti sulla storia politica, ma Mauro mi costringe a farlo.

    Mi limito (semplificando molto) a ricordare che la sinistra italiana è sempre stata divisa tra due partiti e da un’anomalia.

    I due partiti erano il PCI e il PSI e l’anomalia era rappresentata dal fatto che il partito egemone, al contrario di quanto avveniva nel resto d’Europa, era il Partito Comunista e non quello Socialista.

    Questa anomalia si è risolta malissimo sia per l’uno che per l’altro partito.
    Il primo, a causa della politica Berlingueriana (so di dire una cosa estremamente impopolare) ha finito con l’estinguersi in un tentativo di accordo con la sinistra democristiana che è risultato alla fine un abbraccio mortale.
    Senza dimenticare che la Storia (con il crollo del Muro di Berlino) ha finito col viaggiare più veloce di un partito che si diceva ancora comunista.

    Il PSI è stato polverizzato prima ancora che da Tangentopoli, dalla allegra e disinvolta politica craxiana (che pure però esprimeva una visione laica delle istituzioni).
    Il risultato di questa estinzione di massa è stato che il “popolo di sinistra” si è ritrovato senza un partito che lo rappresentasse in sintonia con i tempi.

    Ma soprattutto, l’egemonia comunista associata al potere democristiano ha cristallizzato la cultura cattolica nel nostro Paese.
    Perché il PCI era un partito catto-comunista. E cattocomunisti sono rimasti gli eredi del PCI.

    Non è un caso che tutte le aperture della societa civile e le conquiste in fatto di libertà individuali (divorzio, aborto, riconoscimento dei diritti degli omosessuali, ma anche i movimenti giovanili e il femminismo) sono stati sempre inizialmente ostacolati dal PCI.
    Tutti ricordiamo la vergognosa emarginazione di Pierpaolo Pasolini.
    O la difficoltà incontrata dalle compagne alla comparsa dei primi cortei femministi.
    Il PCI è sempre andato a rimorchio della società civile e sempre in grave ritardo.
    Finanche sul divorzio il PCI era inizialmente titubante.

    Insomma, mentre nel resto d’Europa i partiti socialisti si facevano portatori dei diritti civili e dell’emancipazione culturale della società, da noi l’asse DC-PCI pur divisa dalla collocazione internazionale e dal riferimento a strati sociali differenti, erano perfettamente convergenti su una visione conservatrice della società stessa.

    Non è un caso che la cultura socialdemocratica sia sopravvissuta intatta nei Paesi in cui la religione più praticata è quella protestante e non quella cattolica anche dopo il crollo del Muro di Berlino.
    E che negli stessi Paesi l’organizzazione statale abbia il rigore tipico di chi da tempo ha imparato a separare lo Stato e la Chiesa.
    E questo anche quando governa la destra.
    (Lutero non è passato invano).

    In Italia invece una sinistra laica, democratica e europeista non esiste.
    C’è un partito che al suo interno agglomera tutto e il suo contrario che non possiamo certamente dire laico e un’area cattocomunista che oltre a essere fuori dalla storia è anche fuori dalla società.

    O forse Mauro non si è accorto che stiamo parlando di un area politica incapace anche di essere rappresentata in Parlamento?

    La coerenza non è certo rinnegare quello che si è stati e di cui non ci si deve assolutamente vergognare (perché non c’è nulla di cui vergognarsi) come invece hanno ritenuto di dover fare molti esponenti dell’ex PCI.
    Ma nemmeno pensare che la Storia e la società non vadano avanti, cristallizzandosi su posizioni ideologiche che oggi fanno sinceramente sorridere (oltre a essere perdenti).

  15. ho provato a contare quante volte ricorreva il termine laico, laicista etc.., poi ho lasciato perdere.
    Questo contrapporre laici e cattocomunisti mi ricorda non Craxi ma i suoi figli.
    Lo so anch’io che non abbiamo avuto Lutero (che comunque era uno di quelli che lasciò ammazzare i contadini dopo averli aizzati), io avrei preferito Calvino in ogni caso.
    Ciò nonostante (senza Lutero e col Vaticano) c’era in Italia una sinistra comunista che fu – di conseguenza – sufficientemente laica da far approvare l’art 7 (Craxi non l’ha cambiato), democratica quanto bastava per promuovere e (in taluni casi, lo ammetto) assecondare, pur con qualche resistenza, le istanze di partecipazione alla politica. Quanto all’europeisti, con buona pace di Altiero Spinelli, non lo sa nessuno cosa vuol dire davvero.
    Cmq, relativamente all’intervento di ieri, sottolineavo semplicemente il fatto che avevi confuso il governo di centrosinistra con la Sinistra.
    Lo fa anche Berlusconi, lo fa Stefania Craxi, lo fanno decine e decine di giornalisti …., si vede che non è grave!

  16. Non frequento i figli di Craxi e non ho frequentato nemmeno il padre a suo tempo.
    Ma in generale non sono abituato a considerare valide o contestabili le opinioni a seconda di chi le condivide.
    Preferisco prendere in esame le opinioni in sè.

    Non capisco in cosa consisterebbe la confusione, visto che nell’ultimo governo di centrosinistra Ferrero aveva addirittura un incarico come ministro e non era il solo di quell’area che tu chiami “sinistra” in contrapposizione a quella che sinistra non è.
    Senza dimenticare Bertinotti che era presidente della Camera.
    E soprattutto senza dimenticare gente come Rossi e Turigliatto (ho buona memoria)
    che in nome di una coerenza rivoluzionaria e di una vocazione al martirio (tipicamente cattoliche prima ancora che comuniste) hanno dato le prime robuste spallate al governo Prodi.

    In ogni caso il mio discorso non si proponeva di attribuire il pedigree di “pura razza di sinistra” a chichessia.
    Ma piuttosto di rilevare che un italiano che si consideri di sinistra e laico non trova riferimento in nessun partito tra quelli esistenti.
    Tutto qui.

  17. e questa frase è già più accettabile di: “ormai tutti hanno capito che non conviene più caricare di sacrifici la controparte sociale.
    Quando la barca affonda affondano tutti.”, che invece ricordava tanto Guglielmo Giannini.

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