Après

Hai parlato per tutto il tempo di dopo. Abbiamo fatto tanto amore, il sesso fuori tempo,l’urgenza della natura. Per il resto, e dopo come faremo e dopo cosa penseremo e dopo quanto scriveremo, cosa ci diremo e dopo piangeremo. Mi tradirai dopo? Resterai sempre con me dopo?
Non lo so! ci penserò dopo.

La chair est triste

Potevo restare fuori a lavorare, al sole, ma è ancora marzo, c’è pure vento e poi mi verrebbe mal di gola.
Pensavo, so molte più cose di gente che mi sta lontano chilometri, che sulla vicina: ogni tanto scosta la tenda, per guardarmi oltre il vetro, mentre pigio tasti. Immagino che si faccia un sacco di fantasie sui miei presunti amanti virtuali, è così no? si batte sui tasti solo per chattare, per amoreggiare.
Ho risposto che no, non è così non serve solo a quello internet, alla mia shampista, lei non ha un pc in casa, ma ha comprato l’iPhone e naviga, chatta su FB. Sta mandando all’aria il matrimonio, perchè qualcuno la corteggia con insistenza. Non capisce le potenzialità del virtuale, d’altro canto, hai voglia a scrivere parole tante o giuste, il bisogno, il desiderio si nutrono di carne.
Io, per esempio, ora preferirei stare in un prato a correre, a cadere nell’erba,  sul desiderio di chi so io, ma non concedo al mio corpo questo lusso, la libertà la lascio solo alle idee.

In giardino

“Ci stanno guardando?”
“E allora?”
“Quando nei film il protagonista dice alla protagonista: Ci stanno guardando, lei deve fare una risatina nervosa, prendergli le mani e portarselo nel giardino”
“Qui tutti guardano tutti”
“Sì, ma senza farsi notare”